Il calcolatore riscoperto


Sembra impossibile, ma il primo calcolatore costruito in Italia ha seriamente corso il rischio di essere dimenticato dalla storia.
I fatti, in breve. Il progetto CEP inizia nel 1955 a Pisa, per iniziativa dell’Università e con finanziamenti degli enti locali. Nel 1957 è completata la Macchina Ridotta (MR): il primo calcolatore progettato e realizzato in Italia. A fine 1958 la MR è smontata e cannibalizzata per costruire un altro calcolatore, completato nel 1961 prenderà il nome del progetto: la Calcolatrice Elettronica Pisana (CEP).

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La CEP, che per fortuna è stata conservata e si può ammirare al Museo degli Strumenti per il Calcolo dell’Università, fu una macchina fondamentale per la formazione della scuola italiana di informatica, ma non fu il primo calcolatore italiano. E neanche il secondo.
Fra la MR e la CEP ci furono i calcolatori commerciali Olivetti, che fin dall’inizio fu partner del progetto: due prototipi nel 1958 e nel 1959, poi l’Elea 9003, prodotto in serie e consegnato ai clienti a partire da 1960, e l’Elea 6001, che nel 1961 era già a listino.
Eppure, fino a pochi anni fa nei resoconti dei primi anni dell’informatica italiana quasi non si trovava traccia della MR. Quando era citata era descritta come un prototipo della CEP, spesso come una sua parte incompleta. Una clamorosa svista?
La storia è complessa. Più fatti hanno ingannato gli storici e contribuito a occultare la MR: dall’avvicendamento delle persone, alla scarsità della documentazione, da tempi e coincidenze sfortunate, alle tattiche per ottenere i finanziamenti.
Per riscoprire la MR è stato necessario un lungo lavoro di scavo negli archivi, di paziente decifrazione di progetti e sorgenti, di confronto con le tecnologie del tempo. Ma soprattutto, di accurata comprensione delle macchine e delle loro tecnologie tramite ipotesi di ricostruzione verificate sperimentalmente con avanzati strumenti di simulazione software.

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L’investimento è stato premiato con la riscoperta della MR: non solo un primato cronologico, ma una macchina completa e indipendente, al passo con i migliori progetti internazionali di quel momento, usata, nel breve spazio della sua vita, per ricerche importanti e per servizi di calcolo ad altri progetti.
In definitiva, un intero capitolo che si aggiunge alla storia dell’informatica italiana, scritto grazie a una ricerca che ha applicato gli strumenti dell’informatica – la modellazione e simulazione di sistemi – alla storia dell’informatica.

L’avventura che ha portato alla riscoperta della MR sarà raccontata alla Notte dei Ricercatori al Centro Espositivo S. Michele degli Scalzi presso lo Stand Sistema di Ateneo in Exposcienza a Pisa: I ricercatori della Macchina Perduta. Vedi il programma completo di pisa qui

Il materiale relativo al progetto di riscoperta della Macchina Ridotta è disponibile sulle pagine web del progetto Hackerndo la Macchina Ridotta.

Giovanni A. Cignoni

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