EXPO SCIENZA Livorno


27 settembre 2013

Villa Letizia – Polo Universitario Sistemi Logistici

Via dei Pensieri 60, 57128 Livorno
17:45 – 21:00

Tantissimi Stand a Livorno per conoscere i ricercatori e vedere il risultato del loro lavoro. dAmpia varietà di ricerche: Robotica, Nutraceutica, Biologia, Fisica delle particelle, Ingegneria dei mezzi subacquei, Sistemi per le città intelligenti, e tanto ancora.

Partecipano ricercatori dell’Università di Pisa, della Scuola Normale Superiore, della Scuola Superiore S’Anna, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di WASS Whitehead Sistemi Subacquei, di FABLAB.

Vediamo quali saranno gli stand, uno per uno:

Nuovi materiali per applicazioni laser

Alberto Di Lieto e Mauro Tonelli, Università di Pisa

Il gruppo di ricerca “Nuovi materiali per applicazioni laser” studia e realizza materiali monocristallini che sono utilizzati in svariati campi di applicazione quali (nuove) sorgenti laser nel visibile e infrarosso, sistemi “cryocooler” ottici, esperienze di metrologia, apparati fotovoltaici e di conversione della radiazione elettromagnetica, sviluppo di memorie per computer quantistici. Nello stand verranno mostrati alcuni campioni di questi materiali, insieme ad una esperienza (funzionante) di conversione di radiazione infrarossa in radiazione visibile mediante un monocristallo nonlineare.

 

FACE l’androide sociale

Daniele Mazzei, Nicole Lazzeri, Abolfazl Zaraki, Michael Pieroni e Danilo de Rossi, Università di Pisa

Grazie allo sviluppo della tecnologia robotica e dell’intelligenza artificiale degli ultimi anni, gli androidi sono usciti dai film di fantascienza e stanno pian piano diventando realtà. FACE è un robot dalle sembianze umane dotato di un volto femminile che grazie avari motori può essere mosso così da riprodurre espressioni facciali umane in modo verosimile. Nel contesto della notte dei ricercatori FACE verrà mostrato al pubblico intento ad analizzare la scena è in cui è coinvolto analizzando le espressioni facciali, la gestualità e i comportamenti dei passanti.

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FabLab

Daniele Mazzei e Salvatore Balestrino , FABLAB

Un “Fab Lab” è una piccola officina che offre servizi personalizzati di fabbricazione digitale. A Dicembre 2012 è nato, sulla scia della rivoluzione dei “Maker” il “Fab Lab” di Pisa. L’obiettivo del FabLabPisa è quello di affiancare alla filosofia del “costruire da soli” il concetto di “crowd thinking” (pensare della folla). Insieme queste due filosofie ci portano al concetto di “costruire insieme”, un passo fondamentale per mettere insieme menti e mani. Nel contesto della notte dei ricercatori il FabLab Pisa mostrerà le sue attività che spaziano dalla stampa 3D alla realizzazione di oggetti interattivi del mondo “Internet of Things”.

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Una piattaforma per l’internet delle cose

 Stefano Di Pascoli, Elisa Spanò, Giuseppe Iannaccone, Università di Pisa

Una serie di tendenze tecnologiche, sociali ed economiche convergono nel rendere i tempi maturi per realizzare la visione di un’internet delle cose, in cui sia possibile raccogliere informazioni relative a oggetti fisici – ed eventualmente eseguire azioni su di essi – remotamente e in tempo reale. La possibilità di implementare un’Internet delle cose può unificare diversi domini tecnologici e differenti mercati ancora frammentati, quali la domotica, la logistica, il monitoraggio ambientale. Puo’ inoltre rappresentare l’infrastruttura su cui sviluppare nuove applicazioni e nuovi servizi per le città intelligenti.

 

Nutraceutica

Eleonora Da Pozzo, Università di Pisa

 

L’origine, il presente e il futuro dell’Universo

Andrea Ferrara, Scuola Normale Superiore

Inaugurato di recente, il Centro per la Chimica e la Cosmologia Computazionale (4C o “Foresee”) della SNS, vede ricercatori provenienti da tutto il mondo cercare le risposte ad alcune delle domande più antiche che l’uomo si è posto, studiando con i più avanzati mezzi teorici, tecnologici e computazionali l’origine e l’evoluzione del nostro Universo.

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PolyWEC Project: materiali gommosi per la cattura dell’energia delle onde

Marco Fontana e Rocco Vertechy, Scuola Superiore Sant’Anna

In futuro sarà possibile generare elettricità dall’energia delle onde del mare utilizzando materiali gommosi? Oggi risulta difficile immaginarlo, eppure questo è il tema principale della ricerca condotta dai ricercatori del Laboratorio “Percro Sees” dell’Istituto Tecip della Scuola Superiore Sant’Anna. L’energia del moto ondoso è stata studiata come fonte rinnovabile di elettricità dalla fine del XIX secolo. Teoricamente, è stato dimostrato che sarebbe possibile coprire, con questa risorsa, una buona parte del fabbisogno energetico mondiale. Eppure ad oggi non esistono in commercio sistemi capaci di produrre elettricità dal moto ondoso in modo economico. Ciò è dovuto a una serie di problematiche, come ad esempio la natura oscillante dell’energia ondosa e l’ambiente marino molto aggressivo e corrosivo.


La BioRobotica e il mare: dal polpo ai robot ‘soft’ per applicazioni marine 

Marcello Calisti e Federico Renda, Scuola Superiore Sant’Anna

Gli oceani ricoprono circa il 71 per cento della superficie terrestre, eppure sono ancora in gran parte inesplorati: anche per questo motivo i ricercatori del Centro di Ricerca sulle Tecnologie per il Mare e la Robotica Marina dello Scoglio della Regina, a Livorno, provano a svelare alcuni degli affascinanti misteri delle creature che popolano il mare, per raccogliere informazioni, per monitorare l’ambiente e per contribuire allo sviluppo di nuove generazioni di robot. L’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna è da anni leader nella ricerca bioinspirata, cioè nell’osservazione appassionata della natura per coglierne i principi fondamentali e per trasformali in nuove tecnologie ispirate ai modelli biologici; a Livorno ha sviluppato uno dei progetti più ambiziosi con il sostegno della Comunità Europea: il progetto Octopus, che mira a carpire i segreti che nascondono la destrezza e l’intelligenza dell’Octopus Vulgaris, per riprodurli in una nuova tipologia di robot marini dal “corpo” totalmente morbido. I visitatori incontreranno i ricercatori che seguono con passione questo sogno, e potranno vedere come la “bioinspirazione” diventi reale nei prototipi saranno mostrati.

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 Alla scoperta della Fisica Nucleare!

Michele Viviani e Carlo Bradaschia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare

Quali sono i misteri dei raggi cosmici? Come e’ stato scoperto il bosone di Higgs? Quali sono le nuove applicazioni di Fisica alla medicina? Vieni a scoprirlo nella Notte dei Ricercatori presso il nostro stand!

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Le Cellule al Cinema animazione 3D di processi molecolari

Monica Zoppè, Tiziana lini e Ilaria Carlone, SciVis Unità di Visualizzazione Scientifica IFC – CNR

Se credete che la biologia sia una scienza difficile, è solo perchè non avete ancora visto i video molecolari preparati dal gruppo di Visualizzazione Scientifica dell’Istituto di Fisiolgia clinica del CNR. In questi brevi filmati vengono riprodotti in animazione 3D, alcune delle mille attività che si verificano ad ogni istante all’interno delle cellule.
Il gruppo SciVis, ha infatti sviluppato un programma, BioBlender, che permette di trasformare l’informazione delle banche dati scientifiche (PDB) in immagini di grande impatto, che spiegano in modo intuitivo alcune proprietà delle molecole che stanno alla base dei processi biologici.
Nello stand, oltre a vedere i video, sarà possibile provare a generare alcune immagini, utilizzando il programma BioBlender.

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Il veicolo subacqueo V-Fides

Bruno Tevené, WASS

Il V-Fides viente realizzato nello stabilimento WASS di Salviano (Livorno) e nasce come veicolo multi-missione. Potrà dunque imbarcare vari tipi di sensori e potrà pilotare vari tipi di attuatori. Nella configurazione “base”, che verrà testata nelle acque livornesi a inizio 2014, il V-Fides sarà in grado, tra l’altro, di navigare lungo un percorso predefinito, eseguendo autonomamente, in più punti, ed a varie profondità, prelievi di acqua di mare con relativa misura del tasso di inquinamento da mercurio. Questa funzione risulta particolarmente importante nell’ottica della tutela della salute dei cittadini. Ricordiamo infatti che il mercurio, prodotto dalle centrali elettriche a carbone, finisce in mare, dove viene ingerito dai pesci che successivamente arrivano sulla nostra tavola. La configurazione flessibile che è alla base della progettazione del veicolo permette di utilizzarlo, con l’impiego di opportuni payload, anche in altri tipi di missioni anch’esse rivolte alla protezione ambientale, fra i quali le misurazioni di parametri chimico/fisici delle acque, l’esplorazione dei fondali marini tramite videocamere e/o sensori acustici e la protezione / conservazione “in situ” di manufatti archeologici sommersi.

 

New Basalt Boat, la barca vulcanica!
Francesco Rossi, Irene Cavallini, Matteo Bientinesi e Leonardo Vanni,  Polo Magona

L’imbarcazione Tripesce 29B, nota al pubblico con il suggestivo nome di “La Barca Vulcanica”, è un progetto rivoluzionario nato dall’unione delle forze e del know-how di quattro PMI toscane e del Consorzio Polo Tecnologico Magona
Il progetto, culminato con il varo nel Dicembre 2011, ha previsto la produzione di un prototipo di una imbarcazione da pesca professionale di 10 metri realizzata in un materiale composito totalmente innovativo: per la prima volta in Italia è stata infatti varata un’imbarcazione con lo scafo fabbricato con resina ed una fibra di rinforzo prodotta dalla fusione della roccia vulcanica che sostituisce totalmente la comune fibra di vetro.
La superiorità delle proprietà meccaniche della fibra di basalto rispetto a quelle della classica fibra di vetro sono state ampiamente dimostrate con una lunga e attenta campagna di test di resistenza meccanica, condotta preliminarmente e durante la costruzione dello scafo nel laboratorio CPTM (certificato RINA). Il nuovo materiale ha seguito l’iter necessario per poter essere omologato dal Registro Italiano Navale – RINA al fine di poter essere utilizzato nella realizzazione delle strutture portanti, in particolare degli scafi, delle imbarcazioni.
Dal 2001 CPTM collabora con il Dipartimento di Ingegneria Chimica e Scienza dei Materiali dell’Università di Pisa nelle sue attività di ricerca scientifica e tecnologica riguardanti le applicazioni della fibra di basalto; dal 2009 CPTM gestisce la rete per il trasferimento tecnologico riguardante lo sviluppo delle applicazioni della fibra di basalto, “Basaltnet”.

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